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Delta Kream
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Vinyl, 14 May 2021
"Please retry" | $75.90 | $57.68 | — |
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Product description
The Black Keys release their tenth studio album, Delta Kream, via Nonesuch Records. The record celebrates the band's roots, featuring eleven Mississippi hill country blues standards that they have loved since they were teenagers, before they were a band, including songs by R. L. Burnside and Junior Kimbrough, among others. Dan Auerbach and Patrick Carney recorded Delta Kream at Auerbach's Easy Eye Sound studio in Nashville; they were joined by musicians Kenny Brown and Eric Deaton, long-time members of the bands of blues legends including R. L. Burnside and Junior Kimbrough. The album takes its name from William Eggleston's iconic Mississippi photograph that is on its cover.
Product details
- Product dimensions : 30.99 x 31.6 x 0.99 cm; 405.97 Grams
- Manufacturer : Nonesuch
- Original Release Date : 2021
- Run time : 54 minutes
- Label : Nonesuch
- ASIN : B08QW81HSJ
- Country of origin : USA
- Number of discs : 2
- Best Sellers Rank: 819 in Music (See Top 100 in Music)
- 1 in Delta Blues
- 40 in Blues Rock
- 503 in Pop Music
- Customer Reviews:
Customer reviews
4.7 out of 5 stars
4.7 out of 5
351 global ratings
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H725
5.0 out of 5 stars
Extrem Cremige Dosage
Reviewed in Germany on 20 May 2021Verified Purchase
Da klewackelt es gewaltig in der Tröne. Selten so finnierliches Soundpatockeln im Zusammenspiel mit wuchskorkenden Zambatinen befluchelt. Gerade Mastermind El Ezzi wäre hier sicher von den mannigfaltig entlangprälusionierenden Triolen befächert, gäbe es da nicht zorken und Gartoks, die im Beat gnaffeln.
Aus meiner Sicht: Klare Hempe!
Aus meiner Sicht: Klare Hempe!

Chris Kelly
5.0 out of 5 stars
Blues'n'Boogie the Black Keys Way
Reviewed in the United Kingdom on 19 May 2021Verified Purchase
This band's recording are often described as "lo fi". I beg to differ. This double album sounds excellent, with cover versions of the music of the the likes of RL Burnside and Junior Kimbrough. Played with verve but respectful of the source, this is a modern blues record to savour.
3 people found this helpful
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Michael Toomey
4.0 out of 5 stars
Don't buy it off amazon
Reviewed in the United Kingdom on 25 May 2021Verified Purchase
Arrived in a plastic bag with no protection.
Sleeve was bend and damaged.
Record is great . Just disappointed in the packaging it came in
Sleeve was bend and damaged.
Record is great . Just disappointed in the packaging it came in
4 people found this helpful
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Kat
5.0 out of 5 stars
Good one!
Reviewed in the United Kingdom on 14 May 2021Verified Purchase
Just got it. Sounds lovely.


Kat
Reviewed in the United Kingdom on 14 May 2021
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3 people found this helpful
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Resident
4.0 out of 5 stars
Buon Vecchio Blues
Reviewed in Italy on 14 May 2021Verified Purchase
Mi ero “lasciato” con i Black Keys con l’album Let's Rock nel giugno del 2019, AP (ante pandemia), e li ritrovo oggi (maggio 2021) non ancora in PP (Post-pandemia), ma sinceramente le sonorità sono completamente diverse (e migliori). Vado a spiegarmi (parole di fan).
Apro l’album (un doppio vinile) e trovo due dischi (e la cosa mi piace assai), metto su il primo vinile – lato A – e si parte con i colpi sulle pelli che fanno frusciare la cordiera del rullante e crepitare il mio spirito blues. Poi parte la chitarra e un basso (?) e un’altra chitarra (??) e si rimane su questi strumenti con il “tormentato” blues di john Lee Hocker intitolato “Crawling Kingsnake”.
Ferma un attimo, la seconda canzone la conosco! Ma è “Louise” di Fred McDowell!! Non ci sto capendo molto, allora inforco gli occhiali e inizio a leggere il retro dell’album (non lo avevo ancora fatto). Ah! Ora ho capito i due tizi, quello che suona la chitarra nella band di Patrick Carney – il batterista, hanno realizzato un album di cover del Buon Vecchio Blues del Delta! E si sono fatti aiutare, nelle registrazioni in studio, da Eric Deaton (il basso!) e Kenny Brown (l’altra chitarra). Ora sì, ci siamo ho capito, tra le mani ho un album blues nel vero senso del termine! Molto bene, so cosa aspettarmi dalle restanti 3 lati dei vinili che devo ancora ascoltare. Le canzoni scelta sono di artisti di alto livello: Robert Lee Burnside – David Kimbrough Jr (sembra che i Black Keys abbiano un pallino per questo bluesman) – Joseph Lee Williams - Ranie Burnette. Un album (cito testualmente Wikipedia) di cover di “hill country blues”, una vera goduria per appassionati ascoltare la reinterpretazione delle “chiavi nere”. Visto che ormai sono sulla pagina di Wikipedia scopro anche che i due ospiti sono, in verità, DUE OSPITI. Cioè Kenny Brown è stato il chitarrista nella band di Burnside, mentre Deaton era il chitarrista nella band di Kimbourgh Jr. Allora mi fermo e immagino la scena: questi 4 tizi, che hanno una passione autentica per questa musica del diavolo, chiusi in quarantena a girarsi i pollici rischiano di impazzire. Uno alza la cornetta (attiva il cellulare) e chiama un altro tizio (non so chi ha iniziato la catena di Santantonio, ma faccio finta che sia andata così) e gli fa <Hi man, what do you think about playing songs?> l’altro risponde <mmh – good idea – do you have something in mind?> e l’altro risponde <yeah! Two old boys>. Mi fermo qui perché non vorrei creare un falso storico, immagino siano partite tante altre telefonate, e poi la scelta delle canzoni, e poi le registrazioni e, dopo aver pressato il vinile, ecco il nuovo album dei Black Keys tra le mie mani. Ne avevamo bisogno? Direi di sì, del “buon vecchio blues” non fa mai male e chissà che non si incontri al crocicchio anche il “buon vecchio diavolo” per sentire come se la passa e se gli piace quello che ascolta. A me piace: buoni ascolti!
Apro l’album (un doppio vinile) e trovo due dischi (e la cosa mi piace assai), metto su il primo vinile – lato A – e si parte con i colpi sulle pelli che fanno frusciare la cordiera del rullante e crepitare il mio spirito blues. Poi parte la chitarra e un basso (?) e un’altra chitarra (??) e si rimane su questi strumenti con il “tormentato” blues di john Lee Hocker intitolato “Crawling Kingsnake”.
Ferma un attimo, la seconda canzone la conosco! Ma è “Louise” di Fred McDowell!! Non ci sto capendo molto, allora inforco gli occhiali e inizio a leggere il retro dell’album (non lo avevo ancora fatto). Ah! Ora ho capito i due tizi, quello che suona la chitarra nella band di Patrick Carney – il batterista, hanno realizzato un album di cover del Buon Vecchio Blues del Delta! E si sono fatti aiutare, nelle registrazioni in studio, da Eric Deaton (il basso!) e Kenny Brown (l’altra chitarra). Ora sì, ci siamo ho capito, tra le mani ho un album blues nel vero senso del termine! Molto bene, so cosa aspettarmi dalle restanti 3 lati dei vinili che devo ancora ascoltare. Le canzoni scelta sono di artisti di alto livello: Robert Lee Burnside – David Kimbrough Jr (sembra che i Black Keys abbiano un pallino per questo bluesman) – Joseph Lee Williams - Ranie Burnette. Un album (cito testualmente Wikipedia) di cover di “hill country blues”, una vera goduria per appassionati ascoltare la reinterpretazione delle “chiavi nere”. Visto che ormai sono sulla pagina di Wikipedia scopro anche che i due ospiti sono, in verità, DUE OSPITI. Cioè Kenny Brown è stato il chitarrista nella band di Burnside, mentre Deaton era il chitarrista nella band di Kimbourgh Jr. Allora mi fermo e immagino la scena: questi 4 tizi, che hanno una passione autentica per questa musica del diavolo, chiusi in quarantena a girarsi i pollici rischiano di impazzire. Uno alza la cornetta (attiva il cellulare) e chiama un altro tizio (non so chi ha iniziato la catena di Santantonio, ma faccio finta che sia andata così) e gli fa <Hi man, what do you think about playing songs?> l’altro risponde <mmh – good idea – do you have something in mind?> e l’altro risponde <yeah! Two old boys>. Mi fermo qui perché non vorrei creare un falso storico, immagino siano partite tante altre telefonate, e poi la scelta delle canzoni, e poi le registrazioni e, dopo aver pressato il vinile, ecco il nuovo album dei Black Keys tra le mie mani. Ne avevamo bisogno? Direi di sì, del “buon vecchio blues” non fa mai male e chissà che non si incontri al crocicchio anche il “buon vecchio diavolo” per sentire come se la passa e se gli piace quello che ascolta. A me piace: buoni ascolti!